L'approccio ideologico del governo nella gestione del fenomeno migratorio porta le sue indesiderate conseguenze sui Comuni. Le risorse sono state ridotte dai governi di destra passando dai 35-40 euro al giorno per persona accolta di dieci anni fa, agli attuali 25-30.
In provincia di Belluno sono ben diciotto i comuni che, contattati dal Prefetto, hanno ricevuto la proposta di ricevere 31 euro per ogni migrante per garantire le spese di accoglienza relative ai costi del mediatore culturale, di vitto e alloggio, delle spese sanitarie, del sostegno di inserimento lavorativo e di inclusione sociale, nonché di tutte le altre spese di carattere burocratico.
Ho presentato un'interrogazione al Ministero dell'Interno per sollecitare l'aumento del fondo pro capite per le spese di accoglienza. Si tratta di una proposta quasi impossibile da accettare, anche perché, oltre all'inflazione dell'ultimo anno e mezzo, i Comuni sostengono quotidianamente per i migranti spese superiori alla cifra proposta, che non solo non verranno mai rimborsate, ma che espongono gli amministratori ai rilievi della Corte dei Conti.
L'unica soluzione è un approccio pragmatico al fenomeno migratorio che, lo ricordiamo, non è una novità di queste settimane, ma interessa l'Italia dall'inizio degli anni Novanta.
Il fondo deve essere aumentato per consentire una gestione ordinata del fenomeno e il governo la smetta di mascherare le proprie contraddizioni scaricando i problemi sulle amministrazioni locali.
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